LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Salvatore Armando Santoro
|
|||
Ancor non eri nata e ti sognavo ti costruivo già nella mia mente col pennarello, delicatamente, a mia immagine allora ti plasmavo.
Ogni notte vegliando ti pensavo il cuor soffriva a volte lentamente come il dolor che a tratti prende un dente, d'averti un giorno allora immaginavo.
Poi tu sei nata e andavi alla marina soffiava sui marosi forte il vento t'accarezzava il sole ogni mattina
e ti sognavo là nel mio Salento con i capelli rossi, sbarazzina, l'amor che t'ho dato non mi pento
Tu folle e per un po' l'hai ricambiato so io quanto dolore m'è costato
penso che mai tu riuscirai a capirlo l'indifferenza non potrà finirlo
e un dì ricorderai le mie parole quando dissolverà la nebbia il sole.
Ci penserai seduta sul divano ascoltando cantare Celentano.
Salvatore Armando Santoro (Donnas 27.5.2018 – 1,28)
- Sonetto ritornellato
La foto è tratta dal portale: https://testiappuntinotedablogs.wordpress.com/category/storie/page/2/ |
|